“Sono Edoardo Nono, socio a metà con Gianluca Chiaruttini del Rita di Milano, nato a Varese nel 1969 e “militante” nel mondo della ristorazione e dell’ospitalità dal 1986. Mi occupo della gestione dei locali, sono supervisor del servizio al bancone per entrambi i bar e di tutte le attività collaterali necessarie per la loro conduzione.
Il Rita è un cocktail bar esistente dal 2002 che è cresciuto assieme a noi nel business e nella credibilità nel panorama italiano dei locali di qualità. Sin dai primi anni ha attirato l’attenzione della stampa di settore ed è comparso su svariate riviste in articoli dedicati. È presente su guide internazionali, tutte le Lonelyplanet ad esempio, e nazionali di primo piano come Gambero Rosso, la Pecora Nera, I migliori Bar d’Italia. Eletto su votazione nazionale, ha conseguito nel 2016 il titolo di Migliore Cocktail Bar Italiano da Bargiornale.
Nel suo organigramma sono impegnate costantemente dieci persone oltre ai due soci: numeri importanti per servire una media di trecento clienti a sera sette giorni su sette, trecentoventi giorni all’anno. Per rendere meglio l’idea del consumo di fresco, al Rita si spremono due tonnellate di lime e tre tonnellate di limoni ogni anno.
Il Rita’s TIKI ROOM invece è il primo spin off della nostra attività dove ai due soci storici si è aggiunta Chiara Buzzi, già nostra dipendente al Rita e vera e propria anima del nuovo locale. È un progetto di rottura rispetto all’altro nostro locale e si ispira ad un’idea originale del 1934 di “Don The Beachcomber”, un barman, viaggiatore e avventuriero americano che ha voluto portare a Los Angeles un pezzettino di Caraibi e cultura polinesiana inventando il genere TIKI.
Il progetto è una novità assoluta in Italia ed è stato basato su una accurata ricostruzione storica e filologica. Appena aperto ha riscosso grande successo di pubblico e di critica guadagnandosi con merito il premio “Bar rivelazione dell’anno” ai BARAWARDS 2019. Ci lavorano stabilmente otto persone più quattro extra stagionali per il giardino. Lo scorso anno, primo anno di apertura ha servito mediamente 200 persone al giorno con apertura sei giorni su sette.
Il futuro prossimo venturo è sicuramente pieno di incognite, resettato rispetto a dove ci ha portato la grande spinta di Expo che ha internazionalizzato la città a livelli mai visti prima. Chi avrà la forza di reagire dovrà abituarsi a ritmi meno frenetici di un tempo, ad una partenza lenta ma di sicuro progressiva e in costante crescita. Fare business e qualità è sempre stato alla base della nostra sfida: di certo il Rita è un locale dove si vuole conciliare qualità e quantità. È un’attività che per sostenersi necessita di numeri importanti e un cambio di profilo comporterebbe dei tagli strategici e una politica di pricing più esclusiva.
Milano ha una grossa responsabilità, la città è stata notevolmente toccata dal virus. La risposta che darà sarà decisiva per ripristinare la fiducia nel futuro nell’intero comparto del turismo, anche a livello nazionale.
Riguardo alle istituzioni non posso e non voglio esprimere un giudizio. Sicuramente chi si è fatto da solo sa che rimane fondamentale basarsi sulle proprie forze prima di pensare all’aiuto degli altri, siano essi soggetti istituzionali o istituti bancari.”