“Sono Lorenzo Citterio Milano, ho 39 anni, insieme ai miei fratelli gestisco l’Alcatraz, storico tempio milanese della musica e del divertimento. Il locale è stato fondato da mio padre nel 1998 e io ci lavoro dal 2005.
Siamo chiusi dal 21 febbraio! Prima di questo periodo drammatico facevamo tutti i venerdì e sabato discoteca, concerti ed eventi durante la settimana. Circa 200 serate all’anno, 60/70 persone fra dipendenti e collaboratori nei periodi di punta. La capienza massima era 3500 persone.
Finché rimarrà la necessità del distanziamento ci aspetta un lungo periodo di chiusura. Se non si dovessero trovare soluzioni pratiche per gestire l’epidemia, in attesa di un vaccino, ci attende un inverno lungo e difficile.
Per tutte le venue e i club, ma soprattutto per chi ci lavora sarà molto dura. Spero e credo che gradualmente si tornerà alla normalità passando da un periodo in cui cercheremo di sfruttare la location per riprese video, shooting fotografici, concerti in live-streaming, sfilate a porte chiuse, e forse più avanti cene sedute o eventi a capienza limitata. Staremo a vedere, sono solo rimedi temporanei che non garantiscono affatto la sopravvivenza del business. Vedo in giro tante proposte alternative, soluzioni diverse, molte bellissime idee, la voglia e soprattutto il bisogno di lavorare non manca. Milano lo ha dimostrato in questi anni e ci proveremo anche questa volta.
Le mie preoccupazioni sono altre: non voglio immaginare un mondo dove non si possa fare festa ballando e ascoltando musica insieme, abbracciandosi e bevendo dallo stesso bicchiere! E non é una questione di numeri o di qualità, all’Alcatraz, e in tanti altri posti, ho visto concerti meravigliosi, grandi o piccoli che fossero, con tremila o duecento persone; in tutte queste serate c’era sempre un’atmosfera magica e questa magia la facevano le persone, tutte INSIEME. È questo che spero potremo tornare a fare. Stare insieme. E quando ce la faremo ci aspetta la festa più grande della storia.”